Come molti avranno intuito (l’ho spiegato anche nel Diario di bordo #2), il record mondiale ottenuto di recente non era il mio obiettivo principale. Certo, mi sono divertito molto ad inondare Facebook di commenti ma tutto questo serviva solo a lanciare un segnale, un bengala sparato nella notte.
Come ogni campagna di marketing, anche questa è stata un mezzo per attirare l’attenzione e indirizzarla verso ciò che mi interessava promuovere: Roberto Esposito. In gergo si chiama “personal branding” ed è l’arte di pubblicizzare se stessi mettendo in evidenza le proprie idee e capacità, al fine di aumentarne il valore e “venderle” quasi come se fossero un prodotto.
Ed è quello che sto facendo. Nelle ultime settimane, alcuni imprenditori mi hanno chiamato perchè sono potenzialmente interessati ad investire nella mia web startup e vorrebbero saperne di più a riguardo. Per loro sono “il ragazzo che riesce a muovere, senza spendere un centesimo, un milione di persone sul web convincendole a cliccare o commentare qualcosa“: alcuni hanno notato che per ogni mia idea, anche quelle artistiche, curo attentamente l’aspetto imprenditoriale, inventandomi qualche strategia per monetizzarla e promuoverla. Altri sostengono che io conosca profondamente la Rete e la psicologia che la muove, quindi sarei in grado di capire le esigenze degli utenti e trovare il metodo più efficace per proporgli un prodotto o un contenuto. Qualcuno invece, senza troppi fronzoli, crede direttamente in me al punto da voler investire in qualunque sarà la mia prossima idea. In fondo credo che sia questo l’obiettivo del personal branding: costruire una fiducia tale che, qualunque sia il progetto, il solo fatto di esserne l’ideatore sia già una garanzia di successo.
Tra le tante offerte ricevute nelle ultime settimane, la più prestigiosa è sicuramente quella dell’Unione degli Industriali di Napoli. Non ne ho parlato fino ad ora perchè era una situazione ancora da delineare ma, essendo stata annunciata ufficialmente nella conferenza stampa di ieri, ora posso spiegarla liberamente.
Nel 2012 e nel 2013 la città di Napoli ospiterà l’America’s Cup World Series, il più famoso e prestigioso torneo di vela nonché il più antico trofeo sportivo del mondo, in grado di richiamare i migliori velisti del mondo e le barche più veloci (gli AC45 e gli AC72, catamarani con ala rigida). Nelle acque di Napoli, in particolare nel quartiere di Bagnoli, si svolgeranno due regate nella settimana tra il 7 e il 15 aprile 2012 e in quella tra l’11 e il 19 maggio 2013.
In tutto questo, come scritto da La Repubblica, Il Mattino e il Corriere della Sera, io sono stato scelto per far parte della squadra che organizzerà e curerà questo grande evento: in particolare, mi occuperò di proporre idee innovative e di gestire tutta la promozione e la comunicazione tramite il web. L’obiettivo – come spiegato dal Presidente della Regione Caldoro, dal Sindaco De Magistris e dal Presidente dell’Unione Industriali Graziano – è di sfruttare l’evento e l’intervallo di tempo tra le due regate (durante il quale i riflettori resteranno comunque puntati sulla città) per rilanciare l’immagine di Napoli nel mondo.
Sto già cominciando a farmi un’idea su come procedere e posso garantirvi che rivoluzionerò un bel po’ i classici meccanismi di comunicazione, a mio avviso fin troppo statici, sterili e formali. Non voglio limitarmi ad aggiornare e informare sulle novità, ma mi piacerebbe coinvolgere attivamente i napoletani nel processo di creazione e organizzazione di tutti gli eventi correlati all’America’s Cup. Non una comunicazione a senso unico quindi, ma uno scambio continuo di idee da entrambe le parti: in questo modo chiunque potrà svolgere un ruolo attivo nell’avanzare nuove proposte e nel discutere le varie scelte organizzative attraverso contest, sondaggi, dibattiti e altre iniziative che vi svelerò un po’ per volta.
A proposito, cominciate a farvi venire qualche idea perchè sarete voi a scegliere il nome della nuova imbarcazione napoletana che parteciperà all’America’s Cup!