– Le volevo chiedere, in confidenza: ma lei ha paura di morire?
– Mah, io non ho paura di morire perchè non credo che morirò. Può anche darsi, intendiamoci, perchè tutto può avvenire, ma non credo che morirò quindi non vedo perchè dovrei aver paura.
Aveva paura della morte? Negli ultimi tempi giurava di esserne incuriosito. Da ateo convinto, e ben deciso a non convertirsi all’ultimo momento, si chiedeva cosa diavolo sarebbe successo. Era talmente spiritoso da definirsi spesso “il più grande regista italiano morente” e si divertiva a scriversi da sè gli epitaffi che avrebbe voluto sulla tomba.
- Non piangete, è solo sonno arretrato.
- Nessuno lo salutò mai per primo.
- Non cedette mai a nessuna attrice.
- Muoiono solo gli stronzi.
Apparentemente si è smentito da solo: non è sempre vero che muoiono solo gli stronzi. In un ultimo momento di lucidità, prendendo in pugno il proprio destino e decidendo da sè il dove, il come e il quando, ha voluto avere l’ultima parola e rivolgere l’estremo sberleffo a quel padreterno in cui non credeva con assoluta convinzione.
Fino a quel momento, solo di una cosa confessava di aver paura: di addormentarsi. “E se poi la mattina dopo non mi sveglio?” diceva. Così passava le notti leggendo o ascoltando la radio, e si assopiva solo quando la luce dell’alba arrivava a rassicurarlo.
Era iniziato un altro giorno, altre cose da fare, nuove avventure.