In Italia ci sono 60,5 milioni di persone, di cui 55,5 milioni sono italiani (91,7%) e 5 milioni sono stranieri (8,3%).
In base ai dati pubblicati da Enrico Mola, la metà degli stranieri proviene da altri Paesi europei: Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Svizzera, Ucraina, Belgio, ecc. Inoltre, dai 2,5 milioni di stranieri che restano bisogna toglierne altri 600mila, che provengono dall’America e dalla Cina.
Restano dunque circa 1,9 milioni di stranieri che arrivano da Africa, Medio Oriente, India e Filippine. Di questi, circa la metà (1 milione e 96mila) sono africani. Insomma, quelli che nell’immaginario collettivo arrivano in Italia come clandestini sui barconi, e che gli elettori di Salvini odiano e discriminano in maniera proporzionale al colore della loro pelle. Tra tutti, però, quelli più odiati sono senza dubbio i richiedenti asilo. I migranti che stanno sulla nave Diciotti, per intenderci. Quelli sono 126mila in tutto.
È questa l’emergenza migranti. L’invasione. 126mila poveri disgraziati su 60,5 milioni di persone, pari allo 0,2% di tutta la gente che vive in Italia.
Adesso, considerando che la popolazione straniera in Italia produce il 9% della ricchezza nazionale e versa 11,5 miliardi di contributi con cui lo Stato paga le pensioni a 540mila italiani e 100mila stranieri, direi che possiamo anche cambiare argomento.
Potremmo parlare, ad esempio, dei 250.000 giovani italiani che ogni anno emigrano dall’Italia per andare a studiare, lavorare e vivere all’estero, facendo perdere al nostro Paese i soldi investiti per la loro istruzione (90.000 euro per un diplomato, 170.000 per un laureato e 228.000 per ogni dottore di ricerca). Potremmo parlare dei 5 milioni e 58mila italiani che vivono sotto la soglia di povertà, affrontare il problema dei 132 miliardi di evasione fiscale oppure provare a contrastare il 34,7% di disoccupazione giovanile, che in Calabria e in Campania raggiunge rispettivamente il 55,6% e il 54,7%.
Potrei andare avanti così all’infinito, ma il senso del mio discorso dovreste averlo capito: non c’è nessuna emergenza migranti, ci sono invece tante emergenze ben più gravi che riguardano l’altro 91,7% della popolazione.
“Prima gli Italiani” continua a ripetere Matteo Salvini, e io sono d’accordo. Ma questo significa dare la priorità e occuparsi dei problemi concreti e quotidiani di quei 55,5 milioni di italiani. Creare più diritti, opportunità, sicurezza e serenità di vita ai cittadini italiani, anziché ostinarsi a volerla togliere agli altri.
Quindi, amici al Governo e amici all’opposizione, che ne dite di cambiare argomento? Parliamo di cose più importanti?
Ah, dimenticavo: non sono del PD o di Forza Italia, non sono del Movimento 5 Stelle e non sarò mai della Lega Nord.